Recensione Muse - Will Of The People

Uscito solo venerdì scorso (26 Agosto) l'ultimo album dei Muse "Will Of The People", risulta - dopo una sola settimana - già in cima alla classifica mondiale degli album e dei vinili Fimi/Gfk. Complice sicuramente la capacità indiscussa di Matthew Bellamy (cantante) nel saper cogliere i cambiamenti della società e musicarli con una naturalezza disarmante. Se con "Simulation Theory" (2018) risultava profetico, anticipando in "Throught Contagion" il concetto - seppur metaforico - di contagio (delle idee) e prevedendo di gran lunga anche il dibattito sulla realtà virtuale (con un' estetica e un sound synth presi in prestito dalla vaporwave), in "Will Of The People" si distacca dall' elettronica a favore di una sonorità rock più datata e punta la lente d'ingrandimento sull'instabilità mondiale, affrontando tematiche come la delegittimazione della democrazia occidentale e il crescente autoritarismo, uniti all' incertezza definita dai sempre più crescenti cambiamenti climatici. 
Tutto il nostro mondo - così come lo abbiamo conosciuto - sta cambiando e questo minaccia la sopravvivenza della nostra stessa specie. Questo verdetto incombe minaccioso come una spada di Damocle sopra alle nostre teste e questo album ha il compito oneroso di disilluderci e scuoterci le menti.

© Warner Music

"Will Of the People" letteralmente "la volontà del popolo", non risulta però granchè originale per quanto riguarda la notazione musicale e subisce l'influsso diretto di molte band del passato. 
La canzone che battezza l'intero album ha un' intro che ricorda molto da vicino il ritornello di "The Beautiful People" di Marilyn Manson. "Won't Stand Down" strizza l'occhio a "Take on Me" degli A-ha. 
"Liberation", ha un' introduzione al pianoforte che fa pensare a "I Will Survive" di Gloria Gaynor, poi d'un tratto al verso: "You've left us choice less / our backs against the wall no more / and we have plants to take you down" fa rivivere Freddie Mercury in "Bohemian Raphsody". "Ghost" ricorda la melodica da colonna sonora di pianisti del calibro di Yann Tiersen. Altri brani, invece, li rapportano ai sè stessi del passato, come dei redivivi Dorian Gray che si specchiano senza invecchiare: "Verona" - dedicata alla città di Romeo & Giulietta - ci riporta nel 2001, anno di rilascio di "Origin Of Symmetry"; "Euphoria" invece sposta in avanti le pagine del calendario e ci catapulta nel 2003, quando rilasciarono un altro album cult: "Absolution". Nel particolare questa traccia ricorda molto da vicino "Hysteria" nella distorsione iniziale della chitarra e nella parte finale "Time is running out", ma nel mezzo ha un ritorno al passato di "New Born".

Brani come "We are fu***ing fu***d", "You make me feel like it's Halloween", "Kill Or Be Killed" invece aggiungono un po' di freschezza al classico suono "Muse" e un tocco non molto velatamente metal, con delle ottime ritmiche che fanno emergere l'ottimo lavoro di Chris Wolstenholme al basso e Dominic Howard alla batteria.

Un lavoro interessante su carta che è anche innovativo per il fatto di essere il primo album venduto in NFT (non fungible token), certificati che caratterizzano l'unicità del prodotto digitale acquistato, ma che, purtroppo non risulta altrettanto innovativo per essersi fatto attendere ben 4 anni.



Voto: 7/10



Tracklist:


1. Will Of The People

2. Compliance

3. Liberation

4. Won't Stand Down

5. Ghost (How Can I Move On)

6. You Make Me Feel Like It's Halloween

7. Kill Or Be Killed

8. Verona

9. Euphoria

10. We Are Fuc***g Fu***d


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