NUOVI ASCOLTI - MHELA "OSIOWY" (2023)

Scaturiscono, come minacciose premonizioni dalle terre adiacenti Lucca, città celebre per il festival del fumetto (come lasciato intendere dalla copertina del loro singolo) e si chiamano MHELA, nome che porterà alla mente un innocuo e carnoso frutto zuccherino, ma che in realtà è la sigla che evidenzia un prodotto agricolo infetto, così come lo è il sound alternative metal contaminato di hardcore che i quattro elementi della band: Erik Steve Lov (voce), Andrea Zucchini (chitarra), Mattia Giannini (basso), Simone Lucchini (batteria) fanno giungere alle nostre orecchie.

"Osiowy" è il nome del primo singolo proveniente dall' EP "Paku pt. 1" (Cerberus Booking), concept album con uscita prevista per la prossima primavera, ma lo è anche di un personaggio di loro inventiva: un mutante abissale, dotato di branchie e occhi cavi che va ad aggiungersi alla popolazione immaginifica di un mondo popolato da esseri dalle differenti sembianze, che paiono incarnare le emozioni dei vari attori in gioco.

La traccia apre con un cupo ronzio di sottofondo, un' opprimente presenza attanagliante enfatizzata da una ritmica esacerbante, cui segue un lungo growl tormentato, unito ad una chitarra che trapela una voluta ed inquieta precarietà.

Il concetto di realtà stessa diventa labile e distopico, un luogo surreale in cui convivono storture ampiamente accettate e in cui non c'è spazio tangibile per il dolore.

Una società che reprime il patimento, celandolo dietro a false identità perfette, da cui non traspare mai "il demone interiore" che consuma dentro e rappresenta le paure più recondite, quelle che bloccano e fanno dubitare di credenze e pensieri, gettando sabbia negli occhi, fino a mettere in discussione sè stessi: "nothing is real, why don't you understand?". Un grido, una disperata richiesta di comprensione che sfocia in screaming alternati a parti più armoniose, quasi disperse in un proprio personale rimuginio, una concatenazione di pensieri che induce ad uno stato di oblio ed abbandono...

Qual è la VERA realtà? Quella che noi rappresentiamo o quella che mettono in scena gli altri? 

La risposta può solo essere quella di affrontare noi stessi, guardarci dentro per imparare a dominare, accettare ed abbracciare la totalità delle nostre emozioni (positive e negative), senza paura di apparire nudi, così come siamo stati concepiti: umani, fragili e tutto sommato reali. A chiudere lo stesso identico ronzio di partenza.

Un' interessante visione che rappresenta in maniera piuttosto onesta uno spaccato della illusoria concretezza odierna, cercando di liberarsi dai preconcetti e dai pregiudizi che generalmente ci ottenebrano la mente.




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